Luca Sancini
Gli investimenti diretti del Coni in Emilia Romagna nell´ultimo anno sono stati di 500.000 euro Non solo la meccatronica con le sue filiere, l´Emilia-Romagna produce anche sport. Dal ragazzino che gioca su un campetto di periferia, al grande campione che attira tifosi e sponsor, il giro di affari indotto raggiunge in regione un livello considerevole. Secondo una recente indagine di Stage Up, società bolognese specializzata in ricerche sul business legato allo sport, una cifra attorno ai 3 miliardi di euro, pari al 2,5% del prodotto interno lordo regionale.
Escludendo i denari legati alle sponsorizzazioni a realtà di successo (pensiamo alla Ferrari e alla Ducati che attirano 225 milioni di risorse su un totale di 280 milioni), il 76% di questo Pil sportivo è dato dai consumi delle famiglie, cioè le spese effettuate per la pratica sportiva, l´acquisto di abbigliamento e attrezzature, i biglietti per assistere alle partite, l´abbonamento in palestra o più comodamente a Sky, per seguire gli eventi in tv. Questa torta da 2,3 miliardi di euro, se considerata su tutta la popolazione regionale, significa quasi 600 euro di spesa annua pro capite. Ma affinando il dato e prendendo come parametro i numeri del Coni regionale che individua - tra praticanti sportivi e praticanti saltuari - 1.388.941 emiliano romagnoli in calzoncini e tuta o semplicemente tifosi, possiamo parlare di 1800 euro a testa spesi tra sport e intrattenimento.
Insomma gli emiliano romagnoli consumano (lo praticano e lo vanno a vedere) lo sport in gran numero, contribuendo anche alla circolazione di robuste risorse e ricavi da reinvestire. Parlando di spesa pubblica, con riferimento agli investimenti diretti del Coni Emilia Romagna verso il mondo dello sport, nell´ultimo anno si è toccata la cifra di 500.000 euro: tra le voci 250.000 euro per la promozione delle attività, 38.000 euro per i settori giovanili, 50.000 per i corsi di formazione per tecnici e dirigenti, 49.500 di finanziamenti ad una trentina di società sportive.
Cifre considerevole quindi, alle quali manca da tempo anche un evento di rilievo internazionale. L´ultimo, nel 2002 le Final Four della Eurolega di basket che si tennero a Casalecchio, secondo le stime di Stage Up, a fronte di investimenti degli enti promotori (Regione, Provincia, Comune, Camera di Commercio e Aeroporto di Bologna) di 150.000 euro, i tre giorni della manifestazione che portarono sul territorio tifosi anche dalla Grecia e da Israele, crearono un giro di affari attorno ai 5,4 milioni di euro, 36 volte in più l´investimento iniziale. Senza contare che da due stagioni ormai la regione è orfana del Gran Premio di San Marino di Formula 1. Una decurtazione stimata in 130 milioni di euro.
Infine un altro dato significativo, sulla propensione al consumo di sport e alla pratica, si può ricavare da una ricerca Ipsos del 2007 sull´interesse della popolazione italiana per gli eventi sportivi. Almeno 1.700.000 emiliano romagnoli segue le vicende della Formula 1 (pensiamo solo al tifo per la Ferrari). Ma sono la passione per il basket e il circuito motociclistico che segnalano punte più alte che in altre regioni: il Motomondiale è seguito dal 77,1% (2.118.896 tra ducatisti e fans di Valentino) contro una media nazionale del 69,7%, mentre il basket cattura il 23% di emiliano romagnoli a fronte di un 17,9% degli italiani.
Attenzione alle gesta dei campioni che poi, sostengono gli esperti, si tramuta sempre in effetti commerciali con un incremento del mercato indotto: da chi acquista una Ducati o comunque una moto, al ragazzino che chiede in famiglia di comprargli un pallone da pallacanestro o di iscriversi ad una società di minibasket. (15 aprile 2008)Torna indietro
fonte: http://espresso.repubblica.it/
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