(AGI) - Roma, 9 apr. - Micael Jason Burke (26 anni), Kyle Dillon (24 anni), Lucas Nicholas Fenen (18 anni) e Richard Wimmer 39 anni) sono stati invece arrestati il 12 dicembre scorso a Roma dopo la partita di Champions League Roma - Manchester United. Condannati in primo grado a pene superiori ai due anni, hanno trascorso la prima parte della loro detenzione a Regina Coeli poi, per problemi di sovraffollamento, sono stati trasferiti in quattro diverse carceri: Velletri (Burke), Viterbo (Dillon), Cassino (Fenenn) e Frosinone (Wimmer). Ai collaboratori del Garante che lo hanno incontrato a Velletri uno dei quattro, Micael Jason Burke, ha spiegato di essersi trovato, dopo la partita, in mezzo ai disordini mentre cercava di scappare verso il suo autobus. “E’ un incubo - ha detto - Se allo stadio Olimpico ci fossero state le telecamere, la mia innocenza si sarebbe chiarita da tempo. Al processo di primo grado, con un avvocato che non parlava inglese, sono stato condannato a due anni e cinque mesi. Avevamo pensato di prendere un appartamento in affitto per aspettare ai domiciliari l’appello, ma sarebbe stato troppo dispendioso. Ora vorrei solo uscire libero da questa situazione”. Per il Garante, quello dei tifosi del Manchester, “sta diventando un vero e proprio caso internazionale ed a ragione, visto la disparita’ di trattamento con gli hooligans italiani - ha detto il Garante Angiolo Marroni, secondo il quale “si poteva evitare di trasferire i 4 inglesi in quattro diverse carceri del Lazio. Cosi’ ognuno di loro e’ solo e vede amplificati i problemi di relazione, causati dalla lingua, con gli altri detenuti e con gli operatori del carcere, senza contare le difficolta’ logistiche che incontrano le autorita’ diplomatiche inglesi per stare loro vicini. In attesa del processo di appello - conclude Marroni - ho chiesto ai direttori delle carceri di Velletri, Viterbo, Cassino e Frosinone di adoperarsi per rendere meno disagevole possibile la detenzione di questi ragazzi”. (AGI)
Red/Oll
http://www.calcio-oggi.it/
Nessun commento:
Posta un commento